domenica 29 marzo 2009

Jolly e Templari


Appuntamento al villaggio al calar del sole, l'ora in cui tutto sembra avere un fascino particolare.
Il cielo e' color rosso/arancio ed in qualche punto sta gia' diventando color lavanda (il fiore di questi posti) ed in altri ancora e' gia' indaco. Un cielo dai colori sapientemente sfumati e accostati tra loro come fossero dipinti da uno dei tanti pittori che hanno scelto di vivere qua.
Questa e' la scenografia che e' stata preparata dalla natura per festeggiare l'arrivo dei Templari a Biot.
Rullo di tamburi, rumore di passi pesanti e sicuri: arrivano i manti bianchi crociati.
I volti seri, segnati dalla fatica, sono cavalieri che portano il peso di una armatura che comporta anche una certa responsabilita',non guardano la folla perche' il loro sguardo e' alto e fiero. Rimango colpita e provo una sorta di paura per questi personaggi quando mi passano vicino ed il cuore per un attimo si mette a suonare come i tamburi che li seguono. Sento vibrare le emozioni in tutto il corpo ma la mia attenzione viene presto catturata dalla figura del jolly,dai suoi occhi e da quello strano sorriso...
..e' lui che davanti ai Templari apre il corteo, con i suoi campanellini che si riescono a sentire nonostante il frastuono dei tamburi e dalla folla.
Il viso segnato da qualche ruga e da una cicatrice sulla guancia destra, sorride ed accompagna con rime cio' che sta per accadere.
Vengono consegnate le chiavi della città e lui e' li' al centro di questo importante evento insieme ad illustri personaggi.
Conclusa la cerimonia, grandi applausi della folla che grida “viva la France” mentre il jolly lancia in aria petali di fiori colorati e grida al cielo il suo motto “viva la Vie!”
Assistere a questa scena e' per me cosi' emotivamente forte che una lacrima dolce e lenta segna la mia guancia sinistra.
Ed il mio pensiero vola alla definizione di creativita', alla teoria della duplice attenzione della quale pare siano dotati artisti e le persone che “ vedono oltre” e vedono le situazioni contemporaneamente in un modo e nell'altro. Essere creativi significa essere al centro ed al contempo esserne fuori...Essere jolly significa avere una grande responsabilita' e nonostante l'apparenza avere un'anima molto seria.
Mentre il corteo si scioglie e lentamente cammino verso casa mi frullano in testa altri pensieri:
chissa' che persona si nasconde sotto quei vestiti....ma soprattutto....Jolly si nasce o si diventa?
…e su questa ultima domanda "Marzulliana" rido...

... à la prochaine
bb


Dedicato a tutti i jolly che ho incontrato ed incontrero' sulla mia strada e davanti ai quali non posso far altro che salutarli con un inchino e sussurrare il loro motto : “viva la vie!” .

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