sabato 30 gennaio 2010

HDM1 o ADHD ?

Protagonisti: W. (8 anni); R (7 anni) e ....B.B.
Luogo: la mia stanza di psicomotricita'

Premessa:
ADHD
DEFINIZIONE DA MANUALE:  Il Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività (ADHD, acronimo per l’inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disordine dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato, secondo i criteri del Diagnostic and Statistical Manual Of Mental Disorders (DSM-III; DSM-IIIR; DSM-IV), da inattenzione e impulsività/iperattività. Nello specifico, il DSM-IV distingue tre forme cliniche: inattentiva, iperattiva, combinata.

HDM1: Standard di connessione digitale ad alta definizione...

Ed ora posso iniziare a raccontarvi:

W. Entra nella mia stanza e si rivolge senza tante presentazioni a R. che e' di fianco a me con una domanda:

"...anche tu hai l' HDM1 ?"

..............?...........

Il bambino accanto a me non puo' rispondere e mi faccio io da portavoce ...ma la domanda non mi e' per nulla chiara...chiedo dunque di spiegarmi...

B.B.: "Cos'e' l' HDM1? "..... intanto penso a quale strano gioco della play station possa essere... (illusa...)

W.: "Ma come non lo sai? L' HDM1  E' una malattia."

B.B. : .............!!!............. ....Una fulminea connessione dei miei neuroni mi fa intuire che forse quel bambino vuole dire ADHD...."  volevi dire ADHD?"

W. : "ecco si quello!....c'e' l'ha anche lui?"

B.B. : "Tu da chi hai sentito questa parola?"

W.: "Io ce l'ho. L'ADHD ...Sono malato"

B.B. : " Togli le scarpe e siediti qua vicino a me cosi' possiamo parlarne...."

E cosi' racconto la differenza tra una malattia e questa strana parola ADHD, mi faccio raccontare come si sente lui e cosa gli hanno detto....

Alla fine saluto un bambino sorridente che mi dice:

W. : "AHHHH adesso ho capito...sono un genio distratto che fa fatica a stare fermo...ma non sono malato!"

B.B. : "....ma io non ho detto che sei un genio... !"   ...dentro di me pero' un po' lo penso mentre guardo quegli occhietti neri che assorbono tutte le mie parole ed i miei gesti...

W. : "ehhh...ma lo so io che sono un genio..."


Io pero' non sono per niente sorridente dopo questa chiacchierata....mi ritrovo un mix di sensazioni che passano  dalla frustrazione alla tristezza, dalla delusione alla polemica ....ma alla fine cerco la critica costruttiva...o per lo meno ci provo...

Ad ogni modo questo e' l'esempio di cio' che che succede quando ad un bambino vengono fatte diagnosi "sulla sua testa", quando si parla di lui, di cio' che non va in lui , quando si dice che deve fare terapia...

Si parla di lui , davanti a lui ma senza parlare con lui....lui che e' il vero e diretto interessato...e che come ogni bambino assorbe come una spugna tutto, esce dalla stanza della dottoressa  tenendo  dentro di se' tutte quelle parole delle quali non capisce il significato...
E mentre e' in lista d'attesa per fare questa terapia dagli effetti miracolosi (..........) le parole iniziano a lavorare dentro di lui ed iniziano a diventare pensieri pesanti....fino ad arrivare al punto di scoppiare in una domanda che nasconde un grande senso di disperazione..... quando si ha il coraggio e le capacita' per dirlo.... spesso questi pensieri restano dentro ancorati ad un pezzo di cuore che piange di dolore...ed il bambino in questione diventa sempre piu' problematico e facilmente etichettabile ....e le "etichette sanitarie" sono tante...ce n'e' per tutti i gusti...ma qui sto scadendo nella polemica ed allora mi fermo...

Lascio a voi il resto....

Alla prossima volta,
bb

giovedì 28 gennaio 2010

Leggermente ....



Gioco con aerei di carta e osservo i loro voli...leggeri ma non superficiali, richiedono tecnica , costanza, precisione, allenamento...

Soffio bolle di sapone e le osservo: ci vuole il "giusto" soffio per non farle scoppiare subito, per farle volare, ci vuole cura ed attenzione...

Guardo la girandola appena costruita che gira leggera...anche questo movimento è frutto di uno studio, di gesti precisi ...

Essere leggeri e' una via, un'arte, richiede tempo, attenzione e rispetto.

...chiudo la scatola dei ricordi, la ripongo nel suo scaffale e proseguo "leggermente piu' leggera"...

Una piuma, nella penombra cade dal soffito...leggera e silenziosa si appoggia sul mio braccio...

Grazie per questa "leggerezza profonda".

Alla prossima volta,
bb

mercoledì 27 gennaio 2010

In compagnia del Signor Saturno


...molto stanca fisicamente ma molto ricca di emozioni belle e di nuove idee che gia' frullano in testa, mi fermo un momento, per gustarmi meglio tutto questo ed iniziare a vedere se gia' si capisce dove sto iniziando ad andare...


....e cosi', eccoci qua, io e il Signor Saturno, davanti al mare, a lasciare andare e venire i pensieri come fanno le onde...


Non e' poi cosi' male come compagnia, questo personaggio! ;-)


Ogni tanto mi mette in situazione di prendere decisioni difficili, di compiere delle scelte, di fare dei tagli, di affrontare dei conflitti, di pronunciare parole forti e decisive.... ma tutto alla fine va sempre bene...


Altre volte, invece, mi fa incontrare persone con le quali poter instaurare legami importanti, crea delle opportunita' da cogliere al volo, butta giu' muri che pensavo non potessero cadere, scioglie nodi che pensavo ormai irrisolvibili e mi riempie di forza, di coraggio e di dolcezza, per continuare su questa strada...



In tutto questo gran movimento, lui accanto a me, di tanto in tanto, mi strizza l'occhio e mi fa un sorriso...e io mi accorgo che, sono eccessivamente stanca perche' continuo a viaggiare con troppe cose tutte insieme.

Le vecchie abitudini, i vecchi pensieri, i vecchi modi di vedere le cose, le vecchie paure, le vecchie insicurezze..... fanno parte di me e non posso, ne' voglio cancellarle perche' sono quelle che mi hanno portato ad essere dove sono ora, ma non credo sia piu' necessario portarle sulle spalle.

Allora, colgo l'occasione di questo istante di illuminazione, ( perche' ogni lasciata e' persa) ed inizio ad alleggerire il mio bagaglio, mettendo nella mia scatola dei ricordi, cio' che ora non mi serve piu'.


...Apro la scatola e dentro trovo un mazzo di carte che mi ricorda i solitari che faceva sempre mia nonna...prendo il mazzo di carte e lascio nella scatola tutte le cose pesanti che mi stavo portando dietro...il mazzo di carte pero' lo tengo....

Chiudo la scatola...ahhhh che sollievo...la sensazione e' quella di aver trovato un pezzo di un puzzle che da tempo stavo cercando e che pensavo di aver perso.


Adesso vado a dormire, perche' mi merito di riposare...

domani i miei passi saranno piu' leggeri.


alla prossima volta,

bb



domenica 24 gennaio 2010

"E' tempo di yoga" - Il paradiso nelle nostre mani -

"Esistono tanti paradisi potenziali per ogni uomo che abita sulla terra. La felicità consiste nella sintonia: con le persone, le situazioni, i luoghi, le cose. Entriamo nel paradiso per il solo fatto di vederlo, di riconoscerlo, per aver messo in azione tutti i nostri sensi, e di essere presi dalla voglia di vivere dentro la sua dimensione. Insomma, il paradiso è dei vivi.

Noi siamo un pozzo dal quale attingiamo solo in superficie, una miniera della quale vediamo solo il rivestimento esterno. Trovare il paradiso è come estrarre il petrolio dagli abissi dei mari o l'oro dalle acque dei fiumi. Sì: trovare il paradiso nella vita è come trovare l'oro nella terra.
E' importante saper entrare ne mondo (e saperne uscire, all'occorrenza). e non è detto che la felicità sia dei buoni, soprattutto dei troppo buoni, che anzi corrono il rischio di nuotare in un mare di delusioni e di dispiaceri. Il paradiso non è amico degli eccessi.
..........................
Il paradiso non è qui o lì. Il paradiso è una condizione dell'anima. Non è necessario affrontare un lungo cammino: il paradiso può essere anche lontano; ma sicuramente, più è vicino, più è comodo e nello stesso tempo invisibile.

Possiamo negare che dentro di noi esistano l'innocenza, la semplicità, la giovinezza, la libertà? Il fatto è che abbiamo lasciato - spesso inconsapevolmente - che venissero intrappolate, segregate, soffocate. Ma è sufficiente diventarne consapevoli e cercare la chiave delle gabbie che impediscono alla nostra anima di volare. Validi maestri possono anche venirci in aiuto, se li cerchiamo.
..................
Non temere di non trovare la strada per il paradiso. Ognuno ha una bussola incorporata; l'ago magnetico punta alla felicità, perché è la finalità prima e la condizione dell'esistenza."

tratto da : “Il paradiso nelle nostre mani” di Vittoria Haziel.


al prossimo tempo di yoga,
bb

venerdì 22 gennaio 2010

Viaggio all'interno di una stanza in disordine

"Oggi mi dedico alla mia stanza, perche' e ' troppo in disordine..."
Questa frase ciclicamente si ripete nella mia vita di disordinata ormai cronica direi....

...e sistemando tra i "pezzi di me stessa" nascosti in questa stanza, trovo fogli pieni di parole, parole scritte in maniera cosi' veloce che a stento riconosco la mia grafia, alcune le avevo dimenticate, altre le ricordavo diverse....

Ritrovo schizzi, scarabocchi, disegni abbozzati, che aspettano di essere messi su tela e di essere colorati. Sono tutti in bianco e nero con sopra scritti i colori da utilizzare.
Arrivera' anche il loro turno...alcuni aspettano da anni...che pazienza!

E poi....quante idee, quanti progetti ....quanta ricchezza nasconde questa stanza !

E quanto tempo e quanta energia richiede questo "viaggio nel disordine"....

Cerco di consolarmi con le parole di Albert Einstein che affermava: " Se la scrivania in disordine è segno di una mente disordinata , di cosa è segno,allora una scrivania vuota?"
...consolazione ironica.... ;-)

Continuo a mettere in ordine tra questi tesori ritrovati.

alla prossima volta,

bb

mercoledì 20 gennaio 2010

"E' tempo di yoga" - Immagine e parola -



Immagine di I. Planté e parole di R. Tagore:


"Mi fermerò,

senza dubbio stupito,
se mai ci ritroveremo
in una vita futura,
nel cammino e alla luce
d’un altro mondo
lontano.
Capirò che i tuoi occhi,
simili alle stelle dell’alba,
sono appartenuti
a questo cielo notturno,
e dimenticato,
d’una vita passata.
Sì, comprenderò
che la magia del tuo viso
è pronta ancora
al balenare appassionato
del mio sguardo in un
incontro immemorabile,
e che al mio amore
tu devi un mistero
di cui non conosci
più l’origine."



Al prossimo tempo di yoga,

bb

lunedì 18 gennaio 2010

Non ci resta che .... Aspettare...


"Attese, malinconie e solitudini di una pittura avvolta nel silenzio."
...cosi' scrivono di questa mostra ...

E mentre mi immergo nella mostra di Hopper penso all'argomento dell'attesa ....o forse, mentre mi immergo nell'attesa penso alla mostra di Hopper....ad ogni modo, questo attendere mi fa pensare a tutte le volte passate, presenti e future in cui un avvenimento importante viene atteso: un incontro professionale, un incontro "umano", un impegno che comporta una aspettativa da entrambe le parti....
"E' possibile aspettare senza aspettativa?
Quanto influisce un'aspettativa sull'attesa e sullo svolgimento futuro dell'avvenimento?"
Sono queste le domande che frullano nella mia testa mentre guardo quei personaggi che attendono e guardano fuori dalla finestra...
Quante volte il mio sguardo si e' perso fuori dalla finestra guardando senza guardare.... come se per un momento io potessi restare in sospensione...semplicemente in sospensione senza pensieri, senza immagini, volando nel vuoto...per poi tornare con un immagine nuova, un pensiero nuovo, un'idea nuova....
"Incantata"...non si dice forse ad una persona che fissa nel vuoto "Oh ma ti sei incantata?" Quanti segreti nascondono la parole, e quanti giochi si possono fare ...
Io credo che esista il tasto pausa nel nostro corpo e che corrisponda all' "incantamento"...ma non ho ancora capito chi lo schiaccia quel tasto! ;-) ... sara' forse automatico?
...e mentre aspetto, guardo fuori dalla finestra ed osservo attorno a me, i muri che iniziano a crollare e le ginocchia da curare....ma questo e' un altro post... ;-)
... in sospensione vado a dormire...magari un sogno mi da' la risposta...
Alla prossima attesa,
bb
P.S. : questo post e' dedicato a tutti quelli che sono in attesa di incontri importanti e che mentre aspettano si preparano o scelgono di non prepararsi e lavorano sulle aspettative...

domenica 17 gennaio 2010

Un treno chiamato LIETO FINE




Qualche tempo fa scrivevo cosi':

"23 aprile 2009
Siamo all'ultima fermata: il treno del lieto fine sta per terminare il suo viaggio..I passeggeri scendono e si salutano: baci e abbracci stretti, grandi sorrisi e qualche lacrima ...

Ed intanto nella mia mente scorrono le immagini che gia' diventano dolci ricordi.
Penso a questo treno che e' partito qualche anno fa e al viaggio che ha fatto.
Penso ai suoi passeggeri, miei compagni di viaggio.

Penso ai compagni di viaggio che mi hanno accolto quando sono salita, a quelli che sono scesi proprio nel momento in cui il treno stava correndo e raggiungendo un traguardo, a quelli che nonostante tutto non sono mai scesi, a quelli che sono saliti solo per vedere ma non per partecipare, inconsapevoli del fatto che gia' stavano partecipando...

C'e' qualcuno che dice che niente e' per sempre e tutto finisce ...
...ma c'e' anche qualcuno che dice che l'energia non muore mai ma si trasforma..
... e a me piace pensare a questa esperienza come a qualcosa che e' finita sì.... ma... l'energia che si porta dietro no, quella non e' finita.
Si trasformera' in qualcosa di unico per ognuno dei partecipanti ...

...quale sia la trasformazione di questa energia ancora non lo so, non mi resta che aspettare e restare in ascolto..."

...sono passati circa 8 mesi da quel post ed ora torno a scivere di quel treno poco prima di "entrare in scena".

L'energia, il legame che univa quelle persone non si e' perso, si e' modificato e....un po' per gioco, un po' per desiderio ci ritroviamo qui, su un palco in "versione ridotta e improvvisata" con la convinzione che il divertimento che proviamo quando "recitiamo" insieme possa arrivare a toccare le corde di chi ci guarda seduto in sala e strappare una risata ad una vita a volte faticosa, a volte in salita .....ma che ogni tanto fortunatamente regala momenti di serenita' e leggerezza...

Cosi' come succede a noi che, dall'alto delle nostre salite e delle nostre difficolta' ci incontriamo di tanto in tanto per ritrovare la forza e l'energia per poter affrontare ognuno la propria strada....

ma ora e' tempo di leggerezza, di superficie, di euforia....
....silenzio..... lo spettacolo sta per iniziare... :)

alla prossima,
bb

giovedì 14 gennaio 2010

Giocare a carte scoperte


Giornate intense e cariche di emozioni forti,
cariche di parole significative, importanti,
cariche di coincidenze che non sono piu' coincidenze,
il cambiamento ormai avvenuto e dichiarato,
la stanchezza del corpo in contrasto con l'instancabile attivita' del cuore e della mente....

...e allora mi incammino su quel sentiero che scorgo davanti a me e che tanto mi attrae, e con calma mi allontano dalla folla per trovare un po' di silenzio, per fare ordine, per digerire quanto accade, per riuscire ad assaporare un pezzo alla volta ....

arrivo davanti ad una casetta di legno....qualcuno mi sta aspettando: davanti a me un uomo che con un inchino ed un sorriso mi prende per mano e mi fa entrare.

Ci sediamo per terra uno di fronte all'altro e nell'assoluto silenzio mi lascio ipnotizzare dai suoi gesti.

Resto a guardarlo,
guardo le sue mani e sento la sua forza,
guardo la sua postura e sento il suo equilibrio,
guardo i suoi occhi e vedo la purezza,
guardo il suo sorriso e sento l'accoglienza,
guardo la sua bocca e sento la sua voce che dice: "Noi possiamo giocare a carte scoperte" ...
e io mi accorgo che non sono piu' davanti a lui ma sono al suo fianco e davanti a noi uno spettacolo della natura....

...ma poi mi sveglio e mi dico: "era solo un sogno"...sorrido di me...ma nel profondo non sorrido affatto perche' so che questi sogni hanno forti radici nella realta'....ed io inizio a credere che forse ho gia' incontrato persone come questo Sensei...e smetto di credere nelle coincidenze.


Grazie '''' Sensei dei miei sogni


Al prossimo Sogno,
bb

mercoledì 13 gennaio 2010

E' tempo di yoga - L'arte del risveglio -


" Il guerriero della luce si sta svegliando dal suo sonno.
Egli pensa: "non so affrontare questa luce, che mi fa crescere".
La luce, tuttavia, non scompare.
Il guerriero pensa: "saranno necessari dei cambiamenti che io non ho voglia di fare".

La luce è sempre là – perché la volontà è una parola piena di trucchi.

Allora gli occhi e il cuore del guerriero cominciano ad abituarsi alla luce.

Essa non fa piú paura.
Lui comincia ad accettare la propria Leggenda, anche se questo significa correre dei rischi.

Il guerriero è rimasto addormentato per lungo tempo.
È naturale che si risvegli a poco a poco."
(P.C.)

Al prossimo tempo di yoga,
bb

lunedì 11 gennaio 2010

Pensieri con le ali





"...i miei pensieri hanno ali
e volano nel cielo..." (N.C.)

.........Volano e vanno a trovare i bambini di ieri di oggi e di domani
sfiorandoli con una carezza leggera.

.....Volano e vanno a trovare le parole non dette, gli sguardi non ricambiati, gli abbracci trattenuti.

.......Volano e davanti ad una nuvola fanno un inchino e sorridendo continuano a volare.

alla prossima volta,
bb

sabato 9 gennaio 2010

La paura e i suoi dintorni


E ad un tratto mi ritrovo catapultata nel paese della Paura, dove il mio stomaco si annoda e non lascia passare piu' le emozioni e le mie gambe si bloccano e diventano sempre piu' pesanti e non mi permettono di fare passi avanti...
Resto un po' in questo paese e mentre aspetto che questa paura passi, sui gradini trovo una lettera...la apro ed inizio a leggere:

"È necessario correre rischi. Noi comprendiamo bene il miracolo della vita solo quando consentiamo che l’inatteso possa manifestarsi....chi presta attenzione scopre l’istante magico.

Esso può essere nascosto nel momento in cui la mattina infiliamo la chiave nella porta, nel silenzio dopo la cena, nelle mille e una cosa che ci sembrano uguali. Questo momento esiste – un momento in cui tutta la forza delle stelle ci passa accanto, e ci permette di fare miracoli.
La felicità alle volte è una benedizione – ma in genere è una conquista. L’istante magico ci aiuta a cambiare, ci spinge alla ricerca dei nostri sogni. Soffriremo, avremo paura, avremo momenti difficili, affronteremo molte disillusioni – ma tutto ciò è passeggero, inevitabile, e alla fine saremo orgogliosi dei segni che sono stati lasciati dagli ostacoli.

Dobbiamo ascoltare il bambino che un giorno siamo stati, e che esiste ancora dentro di noi. Questo bambino, gli istanti magici sí che li capisce. Possiamo soffocare il suo pianto, ma non possiamo far tacere la sua voce.
Prestiamo attenzione a ciò che ci dice il bambino che teniamo in serbo nel petto. Non vergognamoci di lui. Non lasciamo che abbia paura, perché è solo e non è ascoltato quasi mai.Consentiamogli di prendere un po’ le redini della nostra esistenza. Questo bambino sa che ogni giorno è diverso dall’altro.
Facciamo in modo che si senta di nuovo amato. Cerchiamo di compiacerlo – anche se ciò significa agire in una maniera cui non siamo abituati, anche se può sembrare una stupidaggine agli occhi degli altri.
Se ascolteremo il bambino che abbiamo nell’anima, i nostri occhi torneranno a brillare. Se non perderemo il contatto con questo bambino, non perderemo il contatto con la vita."


....ma certo...come ho potuto dimenticarlo, proprio io?!

Il nodo allo stomaco non c'e' piu', le gambe sono leggere e sono pronta a continuare...e come succede ogni volta che si supera una paura ...le emozioni si amplificano e la felicita' e la forza aumentano al punto che non riesci a non ridere...proprio cosi' ...



ahhhh che sollievo...grazie!

alla prossima paura,
bb

venerdì 8 gennaio 2010

Il faro di 'Brina


.......................Tra realta' e fantasia esiste un luogo.
E' il luogo del non- spazio e del non- tempo.
E' il luogo in cui camminando sulla sottile linea viola che separa un mondo da un altro si possono incontrare personaggi particolari che si rifugiano qui per scappare o per prendere una pausa dalla loro quotidianita'..........


.............8 Gennaio..............

Oggi e' il compleanno di 'Brina, una ragazza che ho incontrato in questo "non-luogo".
Abita in un faro e da li' guarda e osserva la realta'e di tanto in tanto illumina la mia strada con la luce dei suoi occhi blu...
Un incantesimo l'ha costretta per anni a volare da un luogo all'altro alla ricerca di un terreno dove poter mettere radici....sono certa che prima o poi trovera' quel terreno...anzi, a dire la verita' ho l'impressione che l'abbia appena trovato ...

E' bello e confortante per me sapere che esistono persone come lei,che parlano la mia stessa lingua ed e' bello e magico il rapporto che mi lega a lei....e' uno di quei tanti fili trasparenti e ricchi di luce che fungono da collante tra persone anche fisicamente molto distanti...e so che con questo post "oso" ma sarebbe un peccato non poter condividere pubblicamente il mio affetto per lei e non festeggiare un'anima cosi' splendida.

buon compleanno 'Brina....esprimi un desiderio e soffia :-)

alla prossima volta,
bb






"...ad occhi chiusi...
soffierò su candeline sostituite da patatine fritte bevendo un'ottima Dominus Triple e brindando a te che sei un regalo stupendo piovuto dal cielo in una notte nuvolosa del 2009.
Ciao soloB è tempo di spazio, in Forma!
'Brina "

martedì 5 gennaio 2010

Ti prego non ti ammalare


Finite le vacanze si ricomincia ...un po' di sonno ma tanta voglia di riprendere a fare il mio "dovere".
...e tanta voglia anche di rivedere chi non ho fatto in tempo ad abbracciare prima della partenza....

E oggi, dopo tanto tempo e tanti momenti vissuti in sospeso, e' il turno di rivedere chi ha ascoltato il silenzio del cuore.

...arriva sorridente e mi corre incontro gridando "La mia Barbarinaaaaaa"!!!!
un abbraccio stretto e prolungato ... la corsa l'ha gia' stancata, il suo cuore batte alla velocita' della luce....che fatica vivere!

......subito dopo mi consegna un sacchetto: "questo e' un regalo per te!"
dentro il sacchetto un paio di Crocs Rosa-Fucsia con il pelo ed una lettera:

"Cara Barbara,
voglio regalarti questi zoccoli con il pelo cosi' i tuoi piedi nudi stanno al caldo perche' io mi sono ammalata e sono andata in ospedale perche' ho preso il raffreddore e avevo i piedi freddi e io non voglio che anche tu vai in ospedale.Anche gli zoccoli che hai con i fiori sono belli non ti offendere. il colore l'ho scelto io, il pelo non si poteva scegliere e purtroppo e' nero. ti voglio bene . ti prego non ti ammalare. grazie."

Un incontro ricco di parole, di immagini, di disegni che fanno crescere, che fanno pensare...Guardo quella bambina di sette anni cosi' cambiata, ancora una volta ....sempre piu' adulta, sempre piu' saggia....

"Ti prego non ti ammalare"....queste parole risuonano in me....che responsabilita' ...

alla prossima volta,
bb

domenica 3 gennaio 2010

E' Tempo di Yoga - Un passo falso -



"Giacchè nulla cambia dalla notte al giorno, il guerriero fa un nuovo passo falso e ancora una volta sprofonda nell’abisso. I fantasmi lo provocano, la solitudine lo tormenta.
Poiché adesso è più consapevole dei propri atti, non pensava che ciò sarebbe accaduto di nuovo.

Ma è accaduto.
Circondato dall’oscurità, egli comunica con il suo maestro.

"Maestro, sono caduto di nuovo nell’abisso", dice . "Le acque sono profonde e scure".

"Ricordati di una cosa", risponde il maestro. "Ciò che fa annegare non è il tuffo, ma il fatto di rimanere sott’acqua".

E il guerriero usa il resto delle proprie forze per uscire dalla situazione in cui si trova." (P.C.)

Al prossimo tempo di yoga,
bb

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