lunedì 6 aprile 2009

Psico che?????


….Psico che????


Quante volte mi e’ capitato di dover rispondere alla domanda “…e tu che lavoro fai?” “sono una psicomotricista” …PSICO CHE???? E ammetto che tante volte ho glissato, tante volte dopo una spiegazione di 10 minuti alla frase “insomma sei una specie di fisioterapista?” ho risposto: “si…piu’ o meno…”.per evitare di perdere tempo…ARGH!!!! Sono ormai 11 anni che lavoro come psicomotricista in ambito terapeutico e sono diventata, anno dopo anno, sempre piu’ consapevole del fatto che quello che vivo nella stanza di terapia con ognuno dei piccoli “amici” che mi trovo sul cammino e’ un incontro che spesso e volentieri si trasforma in qualcosa di unico ed irripetibile…. a volte quasi magico! Tutto questo pero’ e’ difficilmente comprensibile e condivisibile se non con chi fa il mio stesso lavoro ed e’ per questo che vorrei condividere con voi le mie riflessioni, le mie emozioni in merito all’importanza del momento in cui incontriamo l’”altro”…per “Altro” mi riferisco ai bambini e alle loro famiglie… L’emozione nel comunicare senza parlare, gli sguardi pieni di significato, il contatto talmente profondo da sembrare “interno”,sentire il dolore dell’altro ma anche gioire con l’altro, provare sulla pelle il significato di abbandonarsi all’altro, fidarsi dell’altro,sentire la paura che paralizza,provare il senso di onnipotenza che combatte contro il senso di impotenza…tutto questo e molto altro ancora e’ il pane quotidiano dello psicomotricista… Sono infinite le emozioni e gli scambi di informazioni che avvengono nella sala di psicomotricita’ e lasciano un segno sia sul bambino che sulla psicomotricista che ne esce arricchita, appesantita, forte, fragile ma alla fine CONSAPEVOLE … Consapevole che il proprio lavoro e’ un modo di essere, una mentalita’, un modo di andare incontro all’altro con una mentalita’ psicomotoria…e consapevole del fatto che non potrebbe fare altro lavoro che questo! …che fatica pero’ essere psicomotricisti in un istituto che prevede un trattamento dopo l’altro senza stacco… ….alla fine della giornata ti ritrovi ad aver vissuto 10 trattamenti ed essere completamente alienata!!! …ma la speranza di poter lavorare in maniera meno “disumana” non muore mai ….ed allora lavoro sodo su me stessa affinche’ la mia speranza non sia vana…

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