domenica 12 aprile 2009

Yoga e psicomotricita'

“La mia psicomotricita' e' pura la tua e' contaminata!”...e' in seguito a questa frase sentita ad un convegno che ho cominciato a chiedermi se io fossi “pura” o “contaminata”....
...ebbene si', lo ammetto: sono una psicomotricista “contaminata” .... contaminata dalle esperienze che faccio, dalle persone che incontro, dalle cose che vedo, da cio' che sento, da cio' che faccio, dalle relazioni che instauro....la “mia” psicomotricita' risente di tutto questo.
Molto volentieri accolgo ed utilizzo nella mia pratica elementi di arteterapia, di yoga, di creativita', di musicoterapia e di teatro. Questo non vuol dire assolutamente confondere i ruoli, per me molto chiari, o perdere di vista la propria identita' professionale, vuol dire mantenere una mente aperta, avere un approccio globale nei confronti dell'altro e trovare un giusto equilibrio tra tecnica riabilitativa e relazione, vuol dire adattarsi ai bisogni ed interessi dell'altro .
Accetto dunque con piacere l'invito di chi mi ha chiesto di scrivere a proposito delle contaminazioni della “mia” psicomotricita' iniziando a raccontarvi di yoga...

Il mio approccio con questa disciplina risale a circa 4 anni fa ed e' stato molto faticoso probabilmente perche' ero prevenuta. Ero stata spaventata dai discorsi scoraggianti (ed ignoranti...) che mi avevano condizionata, ma quando poi ho cominciato mi sono resa conto che molte delle cose in cui credevo, delle cose che facevo erano vicine allo yoga e soprattutto trovavo un infinita' di lati che combaciavano con la psicomotricita'.
Dopo un iniziale momento di stupore e di incredulita', per non essermi avvicinata prima a questa disciplina, ho incominciato a praticare in maniera piu' consapevole ed ho iniziato un cammino di crescita personale e professionale attraverso corsi di formazione per insegnare yoga ai bambini che mi hanno portata a sperimentare elementi dello yoga nelle sedute di terapia psicomotoria.

Lo yoga pensato per i bambini è quasi una disciplina a sé, una forma di gioco nel quale i bambini imparano a percepirsi, a controllarsi, a sviluppare la consapevolezza del respiro, a migliorare la concentrazione e a rilassarsi.
Con la pratica degli asana, la colonna vertebrale, i muscoli e le articolazioni vengono mantenuti in uno stato di salute, la respirazione profonda stimola la circolazione, aiuta a rilassare i più iperattivi, migliorando la capacità di attenzione, concentrazione e memoria. Reintegra le energie portando alla stabilità emotiva e aumentando la fiducia in se stessi. Le varie posizioni (asana)che simboleggiano animali,piante,oggetti vengono insegnate attraverso l'imitazione: i bambini diventano una rana saltellante, un ponte solido,un albero che affonda le radici nel terreno.
Lo stesso accade per gli esercizi incentrati sulla respirazione: usando ancora una volta la forza dell'immaginazione i bambini diventano palloni ,raccolgono i raggi dell'arcobaleno...
Lo yoga, inoltre, è anche un ottimo strumento per l'educazione sociale ed affettiva dei bambini, in quanto li avvicina emotivamente, sviluppa in loro il rispetto per gli altri, la solidarietà e l'amicizia.
Lo scopo dello yoga per bambini e' quello di aumentare la capacita' di scoprire il proprio corpo,le emozioni,i pensieri e favorire uno sviluppo armonico. ....non e' forse anche questo lo scopo dell'educazione psicomotoria?

al prossimo aggiornamento,
bb

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