sabato 31 ottobre 2009

Dal mio balcone...


Affacciata al mio balcone guardo in basso e vedo scorrere come in un film le immagini....
Se mi chiedessero di dare un titolo a questo film credo sarebbe: "Le dinamiche della vita: scelte, responsabilita',conseguenze e conflitti inevitabili"
Quel film non e' il mio, o per essere piu' precisi non sono io la protagonista.
Posso guardarlo, posso magari di tanto in tanto scendere giu', recitare una parte per poi tornare sul mio balcone, posso suggerire un cambio di scena ma non sono io che devo agire i cambiamenti in prima persona.
Stare sul balcone non significa non prendere parte, vuol dire vedere le cose da una diversa posizione, pensare alla strategia migliore, osservare cose che se si e' in basso non si riescono a vedere.

E da quassu' si riesce a vedere perfettamente che ad ogni spostamento di una pedina sulla scacchiera corrisponde una conseguenza, una risposta che a volte prende il nome di conflitto.
Si riesce anche a riflettere sul fatto che alcune pedine hanno una capacita' maggiore rispetto ad altre nel far perdere l'equilibrio interno alla scacchiera ....

Tutto questo mi riporta ai miei studi ed all'approccio sistemico relazionale che utilizzo nella mia professione...ma per quanto dal balcone io possa prendere distanza, una parte su quella scacchiera io ce l'ho ...ed e' difficile capire quale possa essere la strategia migliore perche' i protagonisti non si facciano troppo male...e soprattutto perche' la scacchiera non si rompa.

alla prossima mossa,
bb

giovedì 29 ottobre 2009

E' tempo di cappello - Bianco -


E come dice la mia amica O. : " ECCOCI QUA "... ancora una volta a parlare di cappelli per pensare.
Oggi e' il turno del cappello bianco.
Prendete in mano il vostro cappello bianco per pensare ed indossandolo iniziate a recitare la parte:

Il cappello bianco e' il cappello delle informazioni da raccogliere, e' imparziale e obiettivo.
Recitare questa parte significare puntare esclusivamente ai fatti e questo richiede una certa abilita', significa imparare a separare i fatti dalle interpretazioni. Non e' concesso introdurre una propria opinione.

Il pensatore con il cappello bianco e' neutro.

Al prossimo cappello,
bb


P.S.

Per il pensiero comune all'idea va data forma a suon di "martellate argomentative".

Per il pensiero creativo l'idea e' un germoglio da far crescere finche' non si sviluppa in una certa forma.

.............................................. :-) ................................... :-) ...................................................................

martedì 27 ottobre 2009

"Qui si puo' usare il nero"


Il colore Nero...ovvero: "chiacchiere e mandala tra R.(5 anni) e B.(36 anni)"

R.: "Posso colorare un mandala tutto di nero?"

B.: "Ma certo che puoi! Come mai mi chiedi il permesso per usare un colore?"

R.: "La mia maestra dice che non dobbiamo usare il nero perchè è un brutto colore e i bambini non devono usare il nero...dice che vuole avere solo disegni dai colori belli."

B: "Ah...capisco..."

R: "Io invece non capisco ...e penso al povero nero che nessuno lo vuole....ma per fortuna che ci sei tu che me lo fai usare"

B: " :-) Io penso che il nero sia importante e necessario tanto quanto gli altri colori: se non ci fosse il nero come potremmo disegnare il buio?"

R: "si' e se non ci fosse il nero come potremmo fare le righe della zebra?"

B: "Giusto,il nero serve anche per fare i contorni delle figure...ti ricordi?"

R: " e per fare le ombre sul muro...e anche per le magliette dei calciatori "

B: "puoi provare a dire alla tua maestra a cosa serve il nero...magari cambia idea "

.........

R: "...io ho fatto tutto nero per dire che sono triste...Lo appendi lo stesso il mio disegno? "

B: " Lo appendo subito e proprio qui vicino a me cosi' la tua tristezza mi fa compagnia... il nero serve anche per esprimere le emozioni e questa e' una cosa molto molto importante...se non ci fosse stato il nero come avresti potuto colorare la tua tristezza?"

R: " Io adesso pero' non sono piu' triste ma tu tienilo lo stesso il disegno cosi' se qualche altro bambino e' triste sa che qui puo' usare il nero"

............

Alla prossima volta,
bb

domenica 25 ottobre 2009

E' Tempo di Yoga - L'andatura-


Molto tempo fa, nella Cina dei T'ang, un monaco anziano andava in pellegrinaggio al monte Wu-t'ai. Vecchio e debole com'era, andava per la lunga strada polverosa da solo, lentamente, chiedendo l'elemosina lungo la via.

Dopo molti interminabili mesi di cammino, un bel mattino, guardando in alto, vide in lontananza la maestosa montagna. Vicino al bordo della strada c'era una vecchia che lavorava il campo. «Per favore - le chiese - dimmi quanto manca per arrivare al monte Wu-t'ai».

La donna lo guardò appena, emise un suono gutturale e si rimise a zappare. Il monaco ripetè la domanda una seconda e una terza volta, ma sempre senza risposta. Pensando che fosse sorda, decise di tirar dritto. Ma dopo aver fatto alcune dozzine di passi, udì la voce della vecchia: «Ancora due giorni. Ti ci vorranno ancora due giorni».

Piuttosto infastidito, il monaco rispose: «Pensavo che fossi sorda. Perché non hai risposto prima alla mia domanda?». E la vecchia: «Mi hai fatto la domanda mentre eri fermo. Per risponderti dovevo vedere quale fosse la tua andatura!».

Al prossimo tempo di yoga,
bb

venerdì 23 ottobre 2009

E' tempo di cappello - Introduzione -


Qualche giorno fa mi e' stato chiesto di scrivere un articolo sul pensiero creativo del bambino...
Inizio a pensare a come impostare l'articolo, a chi e' rivolto e mentre penso a questo mi viene in mente Edward De Bono ed il suo metodo dei sei cappelli per pensare...

Difficilmente applicabile al pensiero del bambino ma molto utile per gli adulti...ed allora.....
perche' non creare anche "E' tempo di cappelli" ...? ;-)

Edward De Bono e' uno dei piu' importanti studiosi del pensiero creativo, e' il creatore del termine "pensiero laterale".

Il metodo dei sei cappelli per pensare consiste nell'immaginare di indossare, di volta in volta,sei cappelli, ognuno dei quali ha un colore diverso ed un diverso scopo.

In questo modo
- si definisce la parte da recitare prendendo una strada di pensiero diversa dal solito senza che il nostro Io si senta in pericolo per questo motivo,
- si dirige l'attenzione verso un'unico punto,
- si cambia atteggiamento.

"La maggiore difficoltà che si incontra nel pensare è la confusione. Cerchiamo di fare troppe cose alla volta. Emozioni, informazioni, logica, aspettative e creatività si affollano in noi. È come fare il giocoliere con troppe palle."
(E.De Bono)

"Il sistema dei sei cappelli è progettato per far passare il pensiero dal normale metodo dialettico al metodo di mappatura. Il pensiero diventa così un processo a due fasi. La prima fase è l'esecuzione della mappa. la seconda è la scelta del percorso sulla mappa. Se la mappa è fatta bene, il percorso migliore risulterà spesso di immediata evidenza.
" (E.De Bono)


per oggi mi fermo qui, al prossimo tempo di cappello,

bb

domenica 18 ottobre 2009

E' tempo di Yoga - Il bersaglio -



Il bersaglio
"Il bersaglio è l’obiettivo da raggiungere.
Lo hai scelto tu. In questo risiede la bellezza del cammino: non potrai mai addurre la scusa che l’avversario era piú forte. Perché sei tu che hai scelto il bersaglio, e che ne sei responsabile.
Se guarderai al bersaglio come a un nemico, potrai anche cogliere nel segno, ma non riuscirai a migliorare niente di te stesso. Passerai la vita tentando di mettere una freccia nel centro di un pezzo di carta o di legno, il che è assolutamente inutile. E quando ti troverai con altre persone, vivrai reclamando che non fai niente di interessante.
Perciò, devi scegliere il tuo obiettivo, dare il meglio di te stesso per raggiungerlo, guardandolo con rispetto e dignità: devi sapere ciò che esso significa, quanto sforzo, quanto allenamento, quanta intuizione ti è costato.
Nel guardare il bersaglio, concentrati non solo su di esso, ma su tutto ciò che accade intorno a te: perché la freccia, una volta scoccata, troverà alcuni fattori sui quali tu non fai conto, come il vento, il peso, la distanza.
L’obiettivo esiste solo nella misura in cui un uomo è capace di sognare di raggiungerlo. Ciò che giustifica la sua esistenza è il desiderio – altrimenti sarebbe una cosa morta, un sogno remoto, un delirio.
Quindi, cosí come l’intenzione ricerca il suo obiettivo, anche l’obiettivo ricerca l’intenzione dell’uomo, perché è essa che dà senso alla tua esistenza: non è piú soltanto un’idea, ma il centro del mondo di un arciere." (P.C.)
Al prossimo tempo di yoga,
bb

giovedì 15 ottobre 2009

Negative Capability


Qualche giorno fa, in risposta ad uno mio stato di facebook sui dubbi e sulla notte che porta sconsiglio, ho ricevuto una mail che riportava una lunga lettera in inglese che parlava della "negative capability".

Nonostante abbia fatto il liceo linguistico ho avuto qualche difficolta' a tradurre alcuni pezzi e mi ci e' voluto qualche giorno per riuscire a capire meglio e a ritrovarmici in pieno in cio' che leggevo...

"Keats credeva che i grandi uomini avevano l'abilità di accettare il fatto che non ogni cosa potesse essere risolta - essendo in grado di mantenere un atteggiamento negativo su qualcosa.
Keats era un romantico e credeva che la verità non risiedesse nella scienza o nel ragionamento filosofico, ma nell'arte.
Nell'arte lo scopo non è, come nella scienza, risolvere problemi, ma piuttosto esplorarli.
Di lì, l'accettare che possa non esserci una soluzione a problemi pressanti ....è importante per gli artisti." ...cosi' sintetizza Wikipedia...

Ultimamente succede che se esprimo il mio sentimento di essere nell'incertezza, nel dubbio o in difficolta', la maggior parte delle persone che ho attorno mi risponde rassicurandomi subito, quasi stupita che io possa essere in una situazione di difficolta' (e questo forse fa gia' riflettere...).
Ricevo quindi belle parole che nutrono il cuore nella zona dedicata al senso di fiducia, all'autostima e che nutrono anche quella parte narcisa che e' in me.

Tutto questo va bene, e li ringrazio, e anche molto ma...mi serve qualcos'altro questa volta...ed ecco che, puntuale come sempre, arriva la mail che mi incuriosisce ed inizio a leggere ...

Accettare momenti di indeterminatezza, di perdita di certezze, essere vulnerabili al dubbio, cogliere la potenzialita' in questo stato di sospensione...perche' fuggire dunque da tutto questo?

..ed allora lascio che gli eventi seguano il loro corso, resto in vigile attesa e in compagnia dei dubbi, aspettando che si riveli in pieno la potenzialita' creativa di questo momento.

....potrei dire che: "Creativamente vado avanti aspettando" ;-)

Alla prossima incertezza,
bb

domenica 11 ottobre 2009

E' tempo di Yoga - La freccia -


La freccia
"La freccia è la tua intenzione. È ciò che unisce la forza dell’arco al centro del bersaglio.
L’intenzione dell’essere umano deve essere cristallina, retta, ben equilibrata.
Una volta partita, non tornerà indietro, dunque è meglio interrompere un processo – perché i movimenti che ti hanno portato fin lí non erano precisi e corretti – piuttosto che agire in qualsiasi modo, solo perché l’arco era stato già teso e il bersaglio stava aspettando.
Ma non mancare mai di manifestare la tua intenzione se l’unica cosa che ti paralizza è la paura di errare. Se avrai fatto i movimenti corretti, apri la mano e libera la corda, compi i passi necessari e affronta le tue sfide. Anche se non raggiungerai il bersaglio, la prossima volta saprai correggere la mira.
Se non rischierai, non saprai mai quali erano i cambiamenti necessari. (P.C.)
Al prossimo tempo di Yoga con...il bersaglio!
bb

martedì 6 ottobre 2009

La pozione magica dell'illogica allegria


...dunque, dunque, dunque....cosa serviva? uhm...avrei dovuto scriverlo!
...vediamo un po'...dovrei farcela comunque...
tre palline da giocoliere,
un po' di movimento,
l'espressione unica ed inimitabile del mio "grande saggio compagno di giochi",
una calamita,
bolle di sapone,
una piuma bianca,
la musica di sciubidubisciubidubidabaduba,
e poi...ah gia' manca solo l' ingrediente segreto!
.... che chiameremo... "soloB" ;-) ;-) ;-)

copro il tutto con un telo giallo e viola e....
....la notte fara' il suo dovere ...
...e domani sara' pronta!
...perche' domani ce ne sara' molto molto bisogno!

alla prossima pozione piu' o meno illogica,
bb

domenica 4 ottobre 2009

E' tempo di Yoga - L'arco -


L ’arco
" L’arco è la vita: da esso proviene tutta l’energia.
La freccia un giorno partirà. Il bersaglio è lontano.
Ma la tua vita rimarrà sempre con te, e bisogna saperla curare.
Ha bisogno di alcuni periodi di inattività – un arco che sta sempre in tensione perde la sua potenza. Dunque, accetta il riposo per recuperare la tua saldezza: cosí, quando tenderai la corta, avrai la tua forza intatta.
L’arco non ha coscienza: esso è un prolungamento della mano e del desiderio dell’arciere. Serve per uccidere o per meditare. Dunque, sii sempre chiaro nelle tue intenzioni.
Un arco ha flessibilità, ma ha anche un limite. Uno sforzo al di là della sua capacità lo spezzerà, o lascerà esausta la mano che lo tiene. Allo stesso modo, non pretendere dal tuo corpo più di quanto esso può darti. E renditi conto che un giorno arriverà la vecchiaia – e questa è una benedizione, e non una maledizione.
Per mantenere con eleganza l’arco aperto, fai in modo che ogni parte dia solo il necessario, e non disperdere le tue energie. Così, potrai scoccare molte frecce senza stancarti." (P.C.)

Al prossimo tempo di yoga con...la freccia !
bb

venerdì 2 ottobre 2009

Riflessioni creativamente sparse di un venerdi mattina libero




...e mentre nel paese del colore grigio mi ritrovo a sperimentare e vivere l'annullamento del mio "essere creativa" da parte di ostacoli con nomi e cognomi...
...e mentre i progetti professionali innovativi vengono scartati per paura della novita' e per assenza di elasticita' mentale...
...e mentre i tempi sono sempre piu' brevi e non c'e' spazio per la qualita'...
...e mentre la parola confronto sta perdendo il suo significato e si confonde con "scontro" ...
...e mentre la stanchezza fisica inizia a diventare anche mentale...
...e mentre cerco di elaborare la rabbia per trasformarla in qualcosa di costruttivo e non controproducente...
...e mentre tutto questo succede, mi accorgo di iniziare ad avere sulla pelle delle macchie color grigio: NO! NON E' POSSIBILE! NO! ....avrei dovuto vaccinarmi! ;-)

Mi preoccupo un po' e cerco di risolvere la situazione ricordandomi che a volte un'ostacolo puo' trasformarsi in un'opportunita'.
....e mentre cammino tenendo desta l'attenzione a tutto cio' che mi arriva sia da destra che da sinistra, muovo i primi passi nel paese del colore Rosso...

Come colore e' un po' forte e non e' nelle mie tonalita' solite e sento che mi fa fare anche po' di fatica, ma forse e' questo il rimedio per togliere quelle macchie di grigio.
Un po' di rosso caldo per curare il freddo del grigio ma non troppo caldo per non bruciarsi!

...eh gia', e piu' passano i giorni piu' capisco che qui c'e' il pane del quale io ho bisogno ora
e mi viene offerto proprio da chi dice spesso "..l'appetito vien mangiando!" ;-)

...Incredibile ! al solo pensiero di "progettare" e di avere "carta bianca" una macchia grigia se ne e' andata! eccezionale :-) allora funziona :-)
...l'atteggiamento e' una piccola cosa che fa una grande differenza...

Saluto il colore rosso e il colore rosso mi saluta sorridendo e dicendo: "vediamo se hai i denti per questo pane.." ma non e' un tono di sfida, al contrario la frase significa : "dai forza, vai. Io mi fido di te ma la strada e' tua, io posso solo indicartela, tocca a te camminare!"

ovviamente la strada non e' in discesa...inutile dirlo... ;-)

alla prossimo venerdi' mattina creativamente libero,
bb

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