martedì 30 giugno 2009

L'ombra


Quando si vuole una cosa, l'Universo intero trama a favore. Il guerriero della luce lo sa.
Per questa ragione presta attenzione ai propri pensieri.
Nascosti sotto tante buone intenzioni ci sono sentimenti che nessuno osa confessare a se stesso: la vendetta, l'autodistruzione, la colpa, la paura della vittoria, la gioia macabra dinanzi alla tragedia altrui.
L'Universo non giudica: cospira a favore di ciò che desideriamo. Perciò il guerriero ha il coraggio di guardare le ombre della propria anima e si domanda se non stia chiedendo qualcosa di sbagliato per se stesso.
E presta sempre grande attenzione a ciò che pensa.

Paolo Coelho

sabato 27 giugno 2009

Agata


Agata e' una bambina che ha scelto di non parlare.
Non e' muta e solo pochi hanno avuto la fortuna di sentire la sua voce ma per motivi ancora non noti ha deciso un giorno che non avrebbe mai piu' parlato e che nessuno avrebbe piu' udito la sua voce.
Watzlawick afferma in uno dei suoi assiomi della comunicazione che “e' impossibile non comunicare”.... effettivamente Agata non parla utilizzando la voce ma utilizzando pennelli e colori e a seconda di quello che vuole dire alterna acquarelli a tempere, colori a olio a carboncino.... In fondo anche noi abbiamo giornate “da acquerello” e giornate da “carboncino”, in fondo non e' poi cosi' strana ...utilizza solo un altro canale comunicativo...uno dei tanti che abbiamo a disposizione. Si ma...
E' molto seria e il suo sguardo e' capace di tenere alla larga i curiosi ...e' come se fosse dotata di fulmini che lancia contro “possibili interferenze”...
Agata non deve essere disturbata per nessun motivo...ma per fortuna,per desiderio o per necessita' Agata sceglie e accetta di far entrare nel suo spazio alcune persone delle quali sente che si puo' fidare ed io non posso che essere onorata di far parte di questo suo cerchio limitato.
Agata non deve essere disturbata per nessun motivo...ma a volte questo accade e allora Agata si frantuma in mille pezzi ed e' difficile e doloroso rimetterla insieme...ricrearle il suo ambiente che ha un senso solo per lei....
Quando la guardo dipingere provo un senso di ammirazione e di mistero, un segreto che non puo' essere comunicato a parole (per il momento) ma che puo' essere elaborato solo con la pittura per lei.
Ed io ogni tanto mi chiedo: ...ma Agata come sta quando dipinge? Come sta quando viene forzata ad entrare nei nostri canoni di comunicazione? Cosa e' meglio per Agata? Io cosa posso fare per Agata?Chi decide per Agata?
Ma so che a queste domande non trovero' risposte....perche' risposte non ce n'e' e allora trasformo le mie domande in “non-domande” e mi aspetto “non- risposte”...forse queste “non risposte” arriveranno e magari attraverso canali non convenzionali.

...E mentre aspetto vado avanti..
alla prossima volta,
bb

mercoledì 24 giugno 2009

Sogni che costano...


Qualche giorno fa un amico ha scritto a proposito di fantasmi smacchiati e di sogni ed e' su questa scia che penso e scrivo dei "sogni che costano"....

E' vero: i sogni costano coraggio, costano fatica, costano tempo, costano paura, costano pazienza...costano il coraggio di continuare ad avere paura e di spostare il limite come e' altrettanto vero che c'e' chi ha le ali e non le usa.

Ed allora apro il mio cassetto dei sogni e li guardo:

e li vedo come palloncini colorati gialli, arancioni,rossi, bianchi, azzurri...ma la mia attenzione viene completamente catturata da un palloncino verde con le ali bianche che si nasconde nonostante le sue ali siano quasi completamente aperte e pronte....QUASI pronte.

Ed e' quel QUASI che blocca le ali, e quel QUASI e' un fantasma smacchiato che gioca, che ride e che mette alla prova il coraggio, la responsabilita'...

Prendo il palloncino verde e lo tengo con me ...do' un ultimo sguardo agli altri palloncini prima di chiudere il cassetto....aspettero' che anche a loro crescano le ali...

E penso di essere pronta a pagare il costo del palloncino verde: mi costera' fatica, mi costera' coraggio, mi costera' rispetto, mi costera' costanza, mi costera' paura ma mi permettera' un volo...

e penso di essere QUASI pronta... ;-)

Al prossimo sogno con le ali,

BB



domenica 21 giugno 2009

Parco Vita -Il ponte dei legami-


...ed eccomi di nuovo dentro al Parco Vita a passeggiare...

Oggi voglio andare a vedere il "ponte dei legami"...
...seguo le indicazioni e cammino sul sentiero fino a quando mi trovo davanti agli occhi un ponticello e li', che aspetta me, il mio nuovo amico Grullo.
Mi saluta con un inchino ed un sorriso e mi invita a raggiungerlo sul ponte.
E' un piccolo ponte immerso nel verde dal quale pendono fili di tutti i colori e di diversi materiali:
fili di cotone semplici,
fili di seta morbidi e piacevoli al tatto,
fili di canapa intrecciati a corda, un po' grossolani, ruvidi da toccare ma molto resistenti,
fili di lana con qualche nodo,
fili di rafia molto delicata e particolarmente fragile,
fili spezzati ..."fili sfilacciati",
ogni filo poi, ha diverse lunghezze, alcuni sembrano non finire mai altri invece sono cortissimi.
Ed io comincio a fare domande:"I fili rappresentano i diversi legami che instauriamo con le persone? e la lunghezza dei fili? e i fili spezzati? e fili con i nodi?"
Grullo mi guarda alzando il sopracciglio destro e mi risponde secco:"qui non si parla. Si guarda e si ascolta con il cuore... pensavo lo avessi capito!" e si gira e continua a guardare l'orizzonte.
E io, ancora una volta, mi sento a disagio con questo esserino che e' la meta' di me ...mi sembra di dargli fastidio.
Cerco pero' di svuotarmi da tutte le domande e resto li' a guardare in silenzio facendomi accarezzare il corpo da un leggero vento...e lentamente inizio a capire, smettendo di fare domande inutili...
e dopo un po' mi accorgo che vedo altri fili: i fili invisibili. I fili dei misteri, dei contatti silenziosi ed inizio a vedere dei volti...mi emoziono nel guardarli e mi giro verso Grullo per condividere questo momento con lui ma...non c'e' piu'. Al suo posto trovo un biglietto con su scritto: "vieni a trovarmi la prossima volta, ti mostrero' il mio giardino privato e parleremo ancora di legami".
...ed allora penso che forse non gli do' cosi' tanto fastidio a questo nano impertinente! .. ;-)

Io ora resto ancora un po' seduta su questo ponte a godermi questa fresca brezza.

alla prossima volta,
bb

giovedì 18 giugno 2009

Le domande di Eugenio - parte seconda -

Ahhhh "le domande psicomotorie"..... ;-)

EU: "Strega comanda color?"
BB: "....ARCOBALENO! ;-) "

EU:"Materiale preferito psicomotorio?"
BB: "Cuscinoni"

EU: "Materiale preferito per la verbalizzazione?"
BB: "Carta, pennarelli, matite, plastilina e ...parole di contorno"

EU:"Favola piu' utilizzata?"
BB:" Il Piccolo principe"

EU:"Toc, toc, chi e'?"
BB:"Sono il lupo mangia frutta... ;-)"


EU: " Una parola folle con un significato serio?"
BB: " SINCROTONIA: SINtonia + CROmoterapia+ SINCROnicita'+ TONo muscolare + empatIA + ....follIA! ;-) "

EU:"Frase jolly?"
BB: " Il gioco e' una cosa seria... ecco perche' io che gioco tutto il giorno sono una persona estremamente seria!"

EU:"Ed ora una domanda piu' o meno impertinente: ma questo non doveva essere un blog di psicomotricita'???... mi sembra che non sia solo questo ..."
BB:" Effettivamente l'idea era nata come blog della quotidianita' psicomotoria, ma come spesso mi accade le cose cambiano mentre sono gia' sulla strada ed io accolgo sempre volentieri i cambiamenti creativi che un viaggio all'interno di se' stessi comporta.
Direi, se proprio devo definirlo, che ora questo blog e' una specie di fermo immagine di alcuni momenti della mia vita professionale e non. E' un luogo in cui penso, in cui mi fermo per lasciare una traccia scritta che condivido con il mondo dei naviganti internettoni"


Alla prossima volta,
BB

lunedì 15 giugno 2009

Tra realta' e fantasia

Tra realta' e fantasia esiste un luogo.
E' il luogo del non- spazio e del non- tempo.
E' il luogo in cui incontro personaggi particolari che si rifugiano qui per scappare o per prendere una pausa dalla loro quotidianita'.
C'e' una coppia di personaggi che mi affascina in particolar modo e resto ad osservarli spesso non appena ne ho l'occasione...
Lei e' una bambina di circa 8 anni e lui e' un uomo di un eta' non definibile a volte un ragazzino a volte un vecchio. La bambina e' sempre vestita di bianco e l'uomo sempre di nero e vederli insieme e' molto bello perche' nel momento in cui si incontrano si crea un arcobaleno attorno a loro che li tiene legati e protetti allo stesso tempo dalle interferenze degli eventuali "passanti".
S i ritrovano su una collina verde e restano a chiacchierare per ore....
Dal mio posto di osservatore non si riescono a sentire le voci ma si vede spesso la bambina ascoltare con occhi pieni di meraviglia le parole dell'uomo e ridere gioiosa alle parole del ragazzino.
A volte accade pero', che la bambina di colpo diventa seria ed assume un'espressione particolare sul viso che il suo "compagno di chiacchiere" capisce al volo e restano lì nel silenzio sdraiati a guardare le nuvole uno accanto all'altra fino a quando la bambina si alza, dà un bacio sulla fronte all'uomo e se ne va.
L'uomo, rimasto solo, assume lo sguardo di meraviglia che prima era della bambina e con calma si alza e se ne torna al suo mondo quotidiano certo che la rivedra' prima o poi.

..e l'arcobaleno lentamente sfuma fino a diventare invisibile.

Ed ora anche io torno alla mia realta' certa che li rivedro' ancora.

Alla prossima volta,
bb

sabato 13 giugno 2009

Come una tela bianca


la tela bianca aspetta
aspetta di essere segnata
aspetta di essere colorata
aspetta di essere solcata
aspetta di essere utilizzata
aspetta di essere portatrice di un messaggio
aspetta di essere portatrice di un'emozione
aspetta con fiducia
aspetta nel silenzio
la tela bianca semplicemente aspetta
ed io aspetto con lei....
come una tela bianca.

bb

giovedì 11 giugno 2009

Lonestar


Lonestar where are you out tonight?
This feeling I'm trying to fight
It's dark and I think that I would give anything
For you to shine down on me

How far you are I just don't know
The distance I'm willing to go
I pick up a stone that I cast to the sky
Hoping for some kind of sign



(Norah Jones - Lonestar - )

mercoledì 10 giugno 2009

L' ART POUR L' ART




...e a volte una chiesa
puo' nascondere
tesori inaspettati...

arte alla portata di mano
arte da vivere nella quotidianita'
arte per tutti
arte da sentire e respirare a pieni polmoni.






Le Cannet -

Chapelle Saint-Sauveur decorata da Théo Tobiasse.
Illustra la vita, la festa , la spiritualita' dell'anima.






...al prossimo angolo di Francia...
bb


martedì 9 giugno 2009

Tecniche teatrali e psicomotricita'



“...Come un attore hai scelto il ruolo di chi e' sicuro di se', ma sai benissimo che la tua arte e' nella parte fragile di te ….”
E mentre ascolto questa canzone dei Tiromancino (angoli di cielo) mi "perdo" nello scrivere dell'esperienza teatrale che ha contaminato la mia pratica psicomotoria....
Utilizzando le tecniche teatrali si possono portare alla luce i vari stati emotivi, mettere in scena aspetti più o meno piacevoli di noi stessi, giocare con diverse maschere, toccando emozioni mutevoli, vere e irreali nello stesso tempo, avendo l’opportunità di vedersi immersi in esse e allo stesso tempo sentendosi altro da esse, sperimentando nuovi vissuti in una situazione protetta.
L'esperienza teatrale di cui parlo non consiste nel recitare meccanicamente i testi teatrali ma nel provare a far vivere il personaggio mettendo dentro quella parte di sè che risuona in sintonia, a volte improvvisando, giocando ruoli comodi e scomodi, conosciuti e inesplorati, amati e temuti.
E a volte capita di interpretare consapevolmente cio' che viene recitato inconsapevolmente nella vita quotidiana.
Attraverso Il gioco simbolico (far finta di), la fiaba drammatizzata il bambino in psicomotricita' puo' sperimentare su di se' diverse emozioni e ...imparare e superare conflitti senza tanti "giri di parole", in maniera spontanea, pulita ed immediata.
E' giocando con i ruoli ed interpretando personaggi che il gioco diventa un vissuto liberatorio e terapeutico, che viene utilizzato ed incanalato dal terapista per permettere l'evoluzione e l'integrazione dell'esperienza nel proprio corpo.
Lo psicomotricista che ha provato su di se' l'esperienza del teatro e' sicuramente facilitato e piu' portato a risuonare come cassa di risonanza ai vissuti e alle emozioni che si liberano durante una drammatizzazione riuscendo poi a prenderne le distanze e riportare con dolce fermezza il bambino alla realta'.
...e sorseggiando una birretta penso al peso che ha la formazione personale nelle professioni di aiuto...
beviamoci su...vala'!
alla prossima volta,
bb

lunedì 8 giugno 2009

In sospensione


Quando torno a casa, dopo un periodo trascorso lontano dal "mio ambiente Milanese", mi sembra
di vivere per i primi giorni in una situazione "in sospeso"... sono rientrata ma... sono ancora la'.

Cio' che mi spaventa sempre piu' e che ultimamente faccio fatica ad accettare e' vedere la gestione del tempo: la velocita' con cui tutto scorre.

Al lavoro un appuntamento dietro l'altro senza tempo per l'imprevisto che in realta' e' all'ordine del giorno per me, la rapidita' delle risposte, le decisioni importanti da prendere sulla scia dell'urgenza....urgenza....lavorare sull'urgenza significa correre su una fune facendo i giocolieri con le palline sperando di non fare troppi danni... e il tempo per la qualita' della professione?
...e il tempo per la qualita' della vita?
le mie risposte allora oggi sono piu' lente, pensate, calme nonostante la frenesia ed il rumore che ho attorno e mi sembra anche di lavorare meglio.

Vedo le situazioni, le dinamiche tra le persone che mi circondano in maniera piu' distaccata come se non riguardassero me e a volte riesco ad "aggiustare" il tiro e sistemarne qualcuna.
Rimango in una sorta di "ascolto interiore" pur essendo a contatto con gli altri.

Vorrei riuscire a prolungare e mantenere questo stato d'animo che mi rende particolarmente serena ma per uno strano incantesimo pare che dopo qualche giorno la velocita' aumenta, le situazioni si fanno piu' pressanti insieme alle richieste e opla'... entro nel vortice e giro anche io...per poi andare via di nuovo, ricaricarmi e via cosi'...
Ogni volta mi riprometto di "viaggiare" anche nella mia quotidianita' ad un minor numero di giri ma poi...non so come arriva il giorno in cui mi accorgo che ci sono cascata di nuovo.

Ma io non mi stanco di continuare a provarci...

...e con calma trascrivo su pc tutte le idee, le intuizioni,i racconti scritti sul mini taccuino blu che mi ha seguito in questi dieci giorni di Francia...

con calma pero'...

con molta calma.

alla prossima volta,
bb

giovedì 4 giugno 2009

Sii il meglio...


Se non puoi essere un pino in cima alla collina.
sii un arbusto nella valle, ma sii
il miglior, piccolo arbusto accanto al ruscello;
sii un cespuglio, se non puoi essere un albero.
E se non puoi essere un cespuglio, sii un filo d'erba,
e rendi più lieta la strada;
se non puoi essere un luccio , allora sii solo un pesce persico:
ma il persico più vivace del lago!
Non possiamo essere tutti capitani, dobbiamo essere anche equipaggio.
C'è qualcosa per tutti noi qui,
ci sono grandi compiti da svolgere e ce ne sono anche di più piccoli,
e quello che devi svolgere tu è li, vicino a te.
Se non puoi essere un'autostrada, sii solo un sentiero,
se non puoi essere il sole, sii una stella.
Non e' grazie alle dimensioni che vincerai o perderai:
sii il meglio di qualunque cosa tu possa essere.

(Douglas Malloch)

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