mercoledì 25 marzo 2009

...E la storia comincia...

….eccolo li’: seduto a gambe incrociate sulla sedia, la testa bassa tutto intento a “trafficare” con un pezzo di carta.
Mi fermo ad osservarlo per un po’ rimanendo distante fino a quando improvvisamente alza la testa e i nostri sguardi si incontrano, mi sorride , si alza e mi viene incontro e prendendomi la mano entriamo in stanza.

Mi porge il pezzo di carta che aveva in mano e mi chiede: “oggi mi racconti la storia del camaleonte?”

…e la storia comincia…

Si chiamava Niji ed era una giovane camaleonte. Era la piu’ amata e ricercata nel gruppo, cambiando il colore della pelle si adattava perfettamente ad ogni situazione e stare vicino a lei era molto piacevole. Sempre sorridente, non litigava mai ed era molto generosa e premurosa con tutti.

Un giorno nel gruppo arrivo’ una libellula. All’inizio Niji non ci fece molto caso e come sempre faceva con ogni nuovo arrivato la accolse con grande affetto e calore e la aiuto’ ad inserirsi ma poi, dopo qualche giorno, si accorse che la nuova arrivata stava “guadagnando” un posto centrale all’interno del gruppo e lei non era piu’ al centro dell’attenzione.

Niji divento’ sempre piu’ silenziosa ed incomincio’ ad avere qualche problema… quando la situazione richiedeva il colore giallo lei diventava blu, quando c’era bisogno di verde lei diventava rossa, non riusciva piu’ ad essere all’altezza delle situazioni e lentamente si allontano’ dal gruppo….

Si allontano’ talmente tanto fino ad arrivare sul ramo della civetta Lucilla e si mise a piangere…
…per la prima volta era triste!

Sentendo piangere qualcuno fuori dalla sua casa Lucilla usci’ e ando’ da Niji per chiederle il motivo della sua tristezza:

“sono triste perche’ non sono piu’ al centro dell’attenzione, e questo significa che i miei amici non mi vogliono piu’ bene!”

“Oh mia piccola Niji” disse Lucilla prendendola in braccio “Secondo me questo tuo modo di pensare ti crea problemi e fatiche inutili. I tuoi amici ti vogliono bene anche se non ti mettono al centro delle loro attenzioni. Essere ammirata da tutti non significa sempre essere amati veramente. Cio’ che conta e’ avere l’affetto delle persone che ti sono piu’ vicine, che ti conoscono meglio, che ti accettano per quello che sei e non solo per quello che fai per loro.”

Niji penso’ a lungo alle parole di Lucilla e a quante volte le era risultato faticoso essere sempre simpatica,disponibile e sorridente con tutti.
A volte avrebbe voluto starsene tranquilla ma aveva paura che se l’avesse fatto avrebbe perso l’attenzione dei suoi amici…e questo per lei sarebbe stato insopportabile.

Ora aveva capito che aveva confuso l’attenzione con l’affetto.

Prima di tornare a casa dai suoi amici, Niji ando’ a salutare Lucilla che la lascio’ con queste parole:

“Ricordati piccola Niji che non tutti possono amarti e che probabilmente provando ad essere te stessa perderai qualche amico ma nel momento in cui imparerai a volerti bene vedrai che le cose saranno piu’ facili e sicuramente meno faticose… ora vai… bon courage Niji e grazie per essere arrivata da me.”

Niji pochi giorni dopo rientro’ nel gruppo e fu accolta con una grande festa, i suoi amici le volevano ancora bene anche se si erano accorti del suo cambiamento.

Niji era ancora spesso al centro dell’attenzione ma a volte si allontanava e si metteva su un ramo a godersi un tramonto, a leggersi un libro …da sola… ed era serena perche’ si voleva bene e faceva le cose che la facevano stare bene.

…finita la storia il piccolo principe mi sorrise, piego’ il teatro di carta, lo ripose nel cassetto, si mise le scarpe e senza dire una parola con un bacio sulla guancia mi saluto’…

…alla prossima volta…

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