Qualche tempo fa ho fatto un sogno: sono su un sentiero pianeggiante e sto camminando, ad un certo punto entro in un bosco. I rami degli alberi mi vengono addosso e devo scostarli con le mani ma poi mi accorgo che non sono rami ma sono parole e sono tantissime e diventa quasi impossibile vedere la strada davanti ai miei occhi. Tra tutte quelle parole pero’ riesco a scorgere una mano molto grande: e’ una figura maschile, accetto il suo aiuto, gli prendo la mano mi solleva e mi porta sulla riva di un lago fuori da quel bosco…. mi guardo intorno: non c’e’ piu’ nessuno!… sono sola sulla riva di un lago…mi siedo e mi godo in pace il paesaggio…sono serena.
…dopo quel sogno ho capito che avevo bisogno di un viaggio…un viaggio nel paese del silenzio.
In questo luogo entro in contatto con la mia essenza piu’ autentica, e’ il luogo in cui la mia anima ritrova energia e si ricarica.
Il silenzio spazza via le parole inutili, i luoghi comuni, le etichette che ci vengono “incollate”, il silenzio rende piu’ essenziale, intenso ed efficace il dialogo che segue. Tutto questo mi permette anche di rivalutare l’importanza della parola scritta come comunicazione maggiormente consapevole…scrivere e’ un po’ come disegnare il proprio autoritratto, scrivere consente di prendersi del tempo, di elaborare un pensiero, di lasciare una traccia di quanto si sta vivendo, di rallentare il ritmo…di gustarsi l’attimo.
Mi passa per la mente un immagine….chiudo gli occhi e cerco di vederla meglio:
…C’e’ una donna con un cappello di paglia che se ne va in giro per strada con un cesto che contiene dei semi. Ci sono semi di fiori che durano un giorno, semi di piante molto rare e delicate, semi di piante che non hanno bisogno di molte cure, semi di alberi da frutto, semi di piante secolari…ogni seme e’ diverso dall’altro e sono tutti mescolati tra loro dentro al cesto.
Ogni volta che incontra un’altra persona gliene dona uno, senza dire nulla, semplicemente sorridendo …
Riapro gli occhi e penso agli incontri che ho ogni giorno sia a livello professionale che personale …e fantastico sui semi che ho donato e ricevuto fino ad ora…
…Penso alla rosa del piccolo principe …..e a quante volte io ho messo in terra il seme ed ho cercato di farlo diventare un albero in fretta, per la curiosita’ di vederlo… poi pero’, questo albero cresciuto cosi’ velocemente e’ risultato essere senza radici abbastanza solide ed e’ crollato al primo soffio di vento e cio’ che mi era sembrato il seme di una quercia era in realta’ il seme di un semplice fiore: bello da ammirare ma anche veloce ad appassire.
Altre volte il seme l’ho interrato con cura ma nulla e’ mai nato ed ho passato del tempo a chiedermi se questo fosse dipeso dal terreno, dall’acqua o dal seme stesso.
Accade pero’ anche che a volte il seme sembra gia’ portare in se’ una straordinaria bellezza ed allora lentamente, una goccia al giorno aspetto che cresca e mi godo momento per momento perche’ davanti a quei semi mi ricordo che non e’ il traguardo ma e’ il viaggio che racchiude in se’ la vera felicita’ …
…purtroppo o forse per fortuna non c’e’ nessuna ricetta vincente nel coltivare questi semi perche’ ognuno e’ unico ed irripetibile ed i semi “morti” o persi servono per poter accogliere i semi che aspettavano gia’.
…Ma una cosa e’ certa: quando tanti semi straordinari vengono piantati vicini nello stesso terreno si puo’ ammirare uno splendido bosco in cui una strana e meravigliosa energia si crea ….e tutto diventa possibile in quell’istante…
A tutti i boschi in cui ho potuto passeggiare e nei quali ho potuto respirare, a tutte le persone che ho incontrato sul mio sentiero che siano state dei fiori o degli alberi secolari…grazie!
Ed ora penso al mio cognome (Boschi) e penso al fatto che ogni pianta “vera” che entra in casa muore se non c’e’ Andrea a salvarla e seguirla ed allora sorrido e mi viene da prendemi non troppo sul serio…perche’ l’atteggiamento ludico e’ cio’ che mi contraddistingue anche nei momenti di riflessione e serieta’…
alla prossima volta
B.B.
carissima Barbara, l'incontro di oggi significa che i semi caduti e dimenticati nell'umus fertile delle nostre anime sono finalmente usciti dalla terra e stanno crescendo, stanno seguendo la luce irradiati di energia nuova e pulita, non importa quanto tempo è passato, non importa l'essere stato nel buio della terra aspettando il nutrimento del sole, ciò che conta è essere quì ora a condividere con te quest'aria nuova, un vortice di sensazioni e sentimenti che ci avvicinano facendoci ondeggiare nel vento del nostro quotidiano peregrinare. Un abbraccio
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